mercoledì 6 dicembre 2006

AUTUNNO ANOMALO....è il piu caldo da 1.300 anni!!

L'autunno che sta per finire è stato davvero anomalo. L'Europa intera ha sperimentato la più calda stagione autunnale da quando Cristoforo Colombo scoprì le Americhe e forse da ancor prima, anche se al momento non si hanno dati certi. Alcuni esempi lo dimostrano fin troppo bene: in Scandinavia pollini che si vedono solo in primavera stanno causando un'epidemia di asma soprattutto ai bambini, a Rovaniemi, dove c'è la casa di Babbo Natale, non c'è neppure la neve per le slitte. Le gare di coppa del mondo europee sono quasi tutte cancellate. Nei primi giorni di dicembre, Mosca ha visto la temperatura più alta da quando vengono raccolti i dati, cioè dal 1879. Essa infatti non è mai scesa sotto i 5°C sottozero, quando, di solito è sempre al di sotto dei -10°C. Ma al di là di questi valori di aree particolari, i primi dati climatologici riassuntivi dicono che le temperature medie di settembre e ottobre dell'intero vecchio continente si sono aggirate mediamente attorno agli 11° C, ben 1,8° C al di sopra delle medie degli ultimi 500 anni. Novembre, invece, ha segnato una temperatura media di 2,5° C superiore alla media. Ciò significa che l'autunno in corso verrà considerato più caldo ancora di quello del 1772, del 1938 e del 2000 che erano stimati, ad oggi, i più caldi e li supera di oltre un grado. I dati giungono dal Goddard Institute for Space Studies della Nasa e sono stati elaborati da Annette Menzel della Technical University di Monaco (Germania).
Un altro elemento che conferma questo andamento del tutto anomalo giunge dal Central Institute for Meteorology and Geodynamics austriaco, che si è concentrato sulle temperature alpine. "Secondo i dati in nostro possesso la regione delle Alpi sta trascorrendo il più caldo autunno da 1.300 anni a questa parte", ha spiegato Reinhard Boehm, dell'istituto austriaco. Egli ha considerato un'area che va dalla Valle del Reno ad ovest fino a Budapest in Ungheria ad est, la Toscana a sud e Nuremberg in Germania a nord. Per risalire alle temperature che risalgono ad oltre 700 anni da oggi, il ricercatore ha fatto uso dei dati provenienti dagli anelli delle piante, dalle carote di ghiaccio estratte nelle Alpi e dai valori delle temperatura da quando queste sono state raccolte. Tutto ciò ovviamente, sta avendo forti ripercussioni sulle aree turistiche alpine. Non solo infatti, manca la neve, ma in molte località non esiste neppure la temperatura necessaria per poterla sparare con i cannoni da neve. E così solo in Austria, l'80% delle piste da sci non apriranno come è avvenuto da sempre. L'aumento maggiore di temperatura comunque, lo si è registrato in Scandinavia e sulle isole britanniche. L'autunno è stata la stagione meno studiata dal punto di vista climatologico e dunque i dati lasciano i ricercatori piuttosto sorpresi. Spiega Juerg Luterbacher, climatologo all'Università di Berna: "Si sapeva che le temperature europee autunnali stavano salendo da circa 30 anni a questa parte di 0,45°C per decade, ma sorprende davvero l'impennata del 2006". Cosa aspettarci per l'inverno in arrivo? Secondo il British Met Office che realizza le previsioni a lungo termine solo con gennaio le temperature dovrebbero ritornare a valori normali, ma per febbraio ci potrebbe essere un nuovo aumento. Ma, come sempre, le previsioni a lungo termine vanno prese con le dovute cautele.

sabato 2 dicembre 2006

AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA.....TRA REALTA' ED UTOPIA

ROMA - L'Europa potrebbe ottenere entro il 2050 la quasi totalità del suo fabbisogno energetico da fonti pulite, senza ricorrere a combustibili fossili o al nucleare. A sostenerlo è un rapporto commissionato dal ministero dell'Ambiente tedesco. Lo studio, realizzato dai fisici Gerhard Knies e Franz Trieb, due membri del Trec, un consorzio di ricerca per la cooperazione tra Europa e paesi del bacino del Mediterraneo nello sviluppo delle fonti rinnovabili, sottolinea però che per raggiungere l'obiettivo è necessario puntare sul solare termodinamico, realizzando una serie di centrali nelle zone desertiche del Nordafrica e una rete elettrica a corrente continua.

"In un anno ogni chilometro quadrato di deserto - spiega Franz Trieb - riceve l'energia solare equivalente a un milione e mezzo di barili di petrolio. Moltiplicando questa potenzialità per le aree desertiche della Terra otteniamo un totale di energia pari a qualche migliaia di volte l'attuale consumo energetico mondiale. Questa energia può essere catturata usando degli specchi per concentrare la luce solare e trasformarla in calore".

Le centrali invocate dallo studio non utilizzano infatti i consueti pannelli fotovoltaici che siamo abituati ad associare all'energia solare, ma il sistema termodinamico. Grandi superfici coperte da specchi trasformano la luce del sole in calore che a sua volta riscalda ad altissime temperature (circa 400 gradi) un liquido o un gas che crea vapore in grado di mettere in moto delle turbine di tipo convenzionale.

Si tratta di un sistema che ha diversi vantaggi. Innanzitutto quello di poter continuare a produrre corrente anche nelle ore notturne grazie alla "forza d'inerzia" della sostanza riscaldata. I curatori dello studio sottolineano poi che queste centrali, se costruite nei pressi del mare, possono alimentare dei desalinatori in grado di fornire acqua con cui coltivare la terra all'ombra degli specchi.

I limiti del solare termodinamico sono invece legati alle grandi dimensioni richieste dagli impianti. Per questo motivo le possibilità di sviluppo nei paesi fortemente antropizzati come quelli europei è limitato, mentre nei deserti nordafricani avrebbero la loro collocazione ideale. Per i detrattori del solare questo è un ulteriore limite in quanto nel deserto l'energia non serve e trasportarla altrove è inefficiente. Tesi, quest'ultima, che Knies e Trieb nel loro studio negano seccamente.

"A differenza di quanto si ritiene comunemente - spiegano di due ricercatori - il progetto di alimentare l'Europa con questo tipo di tecnologia è assolutamente realizzabile e vantaggioso dal punto di vista economico. Grazie alle moderne linee di trasmissione a corrente continua ad alto voltaggio, solo il 3% circa della potenza va perduta per ogni 1000 chilometri di rete. Questo significa che si potrebbe portare questa energia dall'Africa del Nord a Londra con perdite del 10%, molto meno delle dispersioni tra il 50% e il 70% che hanno caratterizzato per molti anni la trasmissione delle centrali convenzionali a carbone".

"Considerando anche i costi di trasmissione - spiega ancora Trieb - abbiamo calcolato che per l'Europa l'energia solare sarebbe una delle forme di approvvigionamento più economiche". Senza contare i vantaggi politici e ambientali dello sganciarsi da fonti inquinanti e dal prezzo volatile come petrolio e gas naturale. Per questo il rapporto raccomanda ai paesi europei di avviare una collaborazione con gli stati dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente per creare insieme una rete elettrica ad alto voltaggio per la corrente continua per condividere insieme i vantaggi di una vasta produzione di energia pulita.

Il problema per realizzare questo ambizioso obiettivo è come al solito di volontà politica. Si tratta di credere in questo progetto, di sostenerlo e di finanziarlo. L'Italia in questo senso non ha assolutamente le carte in regola. Una buona parte della ricerca sul solare termodinamico è infatti "Made in Italy", grazie alle intuizioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Quando si è trattato di passare da un prototipo realizzato nel centro Enea della Casaccia a uno su scala produttiva a Priolo, in Sicilia, la fiducia nel grande fisico è venuta però meno. Con il risultato che ora Rubbia si è trasferito in Spagna dove sta progettando una centrale nei pressi di Granada.

mercoledì 29 novembre 2006

SCOPERTO TRAFFICO DI RIFIUTI TOSSICI TRA ITALIA E CINA

GENOVA - Il Nucleo operativo ecologico Carabinieri di Genova ha scoperto un vasto traffico di rifiuti pericolosi che dal porto di Voltri li faceva arrivare fino in Cina. I militari sono così risaliti a un'organizzazione criminale che aveva ramificazioni in tutta l'Italia settentrionale. L'indagine ha portato infatti a perquisizioni ed arresti (i provvedimenti restrittivi sarebbero in tutto sette) tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'operazione, che non è ancora conclusa, vede impegnati circa 150 carabinieri supportati da un aereo del 15/o Nucleo carabinieri di Villanova d'Albenga (Savona). Il valore dei beni sequestrati, secondo quanto si è appreso, ammonterebbe a 1 milione di euro, mentre l'illecito volume di affari è stato stimato sui 6 milioni. Un'altra attività criminale legata allo smaltimento illegale di rifiuti speciali è stata portata invece alla luce da un'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori della Repubblica di Palermo, Geri Ferrara e Sara Micucci. Dieci persone residenti in varie regioni, sono state poste agli arresti domiciliari dai carabinieri. L'indagine, denominata Selemix, ha riguardato tre società operanti nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti. Tra i reati contestati agli indagati, anche la truffa. L'organizzazione avrebbe effettuato infatti fittizie operazioni di recupero, grazie alle quali gli arrestati avevano percepito indebitamente, dal consorzio nazionale di recupero plastica, circa un milione di euro di contributi.

mercoledì 22 novembre 2006

ECCOCI QUA'!

Questo blog nasce con l’intento di mettere in contatto tutte quelle persone che credono e vogliono impegnarsi in un ambientalismo di tipo alternativo.
La classe politica ha dimostrato in questi ultimi anni di non essere in grado di attuare un serio e concreto impegno a favore dell’ambiente poiché distolta da altri interessi.
Il nostro scopo è quello di portare questo progetto dapprima all’interno delle scuole, e siamo disposti anche a collaborare con movimenti politici che vogliono appoggiarci e servirsi di noi per portare il nostro AMBIENTALISMO ALTERNATIVO in mezzo alla gente in modo tale da sensibilizzarla e renderla partecipe del progetto.


Se sei come noi…..
…..UNISCITI A NOI!!!